L’astrologia oggi è di tendenza: alcuni la deridono, mentre altri la esaltano scrivendo libri sulla compatibilità amorosa e dando consigli. Però queste esaltazioni spesso portano ad una pericolosa disinformazione e perfino alla segregazione zodiacale. Ma l’astrologia non è né una truffa né una panacea bensì uno strumento, una guida spirituale all’interno delle tradizioni e delle pratiche religiose. La sua natura vedica non implica particolari obblighi poiché descrive la condizione umana come influenzata da i pianeti che sono le manifestazioni di dio e dio stesso. E questo strumento può essere sia accettato come un’aggiunta nell’ambito di una dottrina religiosa, sia rifiutato. E la dottrina può essere di qualsiasi tipo e può essere anche al di fuori dell’induismo alla stessa maniera come il mondo occidentale usa i numeri arabi.
Questi concetti sono trattati da un astrologo esperto e mio buon amico Alexei Kravtsov sulla rivista «L’astrologo familiare» (in russo: «Знакомый астролог», /Znakomy astrolog/). Il branding della rivista è coerente al contesto precedentemente espresso del linguaggio universale dell’astrologia nel paradigma della vita spirituale. La componente grafica prende spunto da riviste scientifiche del secolo scorso, e il logotipo si riferisce alla trinità di Vishnu, Brahma e Shiva che è il segno «Aum» (ॐ): perché non c’è bisogno di reinventare le cose eterne. Questo è il Buddha, il potere e l’universo.